Procida a passi

la nuova mini guida di Procida con mappa a passi


La mappa a passi di Procida

mappa E' senza dubbio la prima mappa a passi mai realizzata su un intero territorio abitato (circa 11.000 abitanti) e come ogni "mappa " che si rispetti va studiata, se si vuole coglierne l'essenza. Le molte informazioni contenute, potrebbero non essere evidenti ad un sommario sguardo. La Mappa a passi è' infatti dotata di "LEGENDA" (da leggere): le distanze tra i punti di riferimento (cerchi rossi) sono espresse in "passi", le indicazioni delle altitudini (triangoli) permettono di valutare le pendenze da affrontare (in salita o discesa), infine sono anche indicate le fermate dei bus, in modo da poter decidere, se stanchi, dove attenderne il passaggio (nel periodo estivo l'attesa media è 15min). Per conoscere il tempo necessario per percorrere le distanze, basterà dividere per 100 i passi e saprete i minuti necessari perchè:

a ritmo di passeggiata si percorrono in media 100 passi in 1 minuto

(se scettici cronometrate 100 vostri passi senza affrettarvi e vedrete)

che ora è?

Procida...l'isola dei passi

perchè qui ovunque siete e dovunque vogliate andare, al massimo, è un'ora di cammino poi...inevitabilmente... il mare.

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Procida presenta un aspetto paesaggistico e strutturale che denuncia immediatamente la sua origine vulcanica strettamente legata all'area flegrea. Abitata fin dal 1400 a.C., come ttestano i frammenti ceramici di epoca micenea rinvenuti sull'isolotto di Vivara ed il villaggio dell'età del bronzo in località Ciraccio, fu sede nei luoghi più alti di stanziamenti Greci e Romani. Il primitivo insediamento, la Terra Casata, risale all'VIII secolo e si configura successivamente come prevalentemente urbanizzato e come baluardo difensivo dell'Isola contro le incursioni saracene. Nel Secolo XVI ad opera di Innigo d'Avalos, il Cardinale di Aragona, fu intrapreso un programma di ristrutturazione cingendo di mura la terra Casata (attuale Terra Murata); in seguito si curò l'espansione con la definizione lungo le zone costiere dei borghi della Corricella e del Sancio Cattolico. vedute del 1696 (di F.Cassiano de Silva mostrano sulla sinistra il Palazzo d'Avalos sulla Terra Murata mentre sulla fascia costiera si notano le prime case della "Marina di Sancio Cattolico". All'epoca il resto del territorio non risulta ancora urbanizzato e prevalgono le coltivazioni. Con Carlo di Borbone (1734), Procida diventa sito reale e si definisce la nuova direttrice di espansione urbana che dalla Marina di Sancio Cattolico giunge al nuovo Borgo della Marina della Chiaiolella. Alcune immagini relative alla Marina Grande evidenziano, con particolare riferimento al Porto, le tipiche abitazioni procidane con logge ad arco, scale esterne, volte e volumi aggettanti, Invece alla Corricella gli edifici, addossati e sovrapposti gli uni agli altri, degradano dolcemente a terrazzo verso il mare. L'isola di Procida legata sin dall'antichità all'agricoltura, alla marineria e alla pesca solo negli ultimi anni, dopo essersi aperta al Turismo è stata interessata da un lieve incremento edilizio, che non ha però alterato in maniera determinante i nuclei abitativi preesistenti. Questi insediamenti sono caratterizzati, dal punto di vista della morfologia urbana, da una unità formale, essendo individuabile un processo articolato per successive aggregazioni tipologiche. La ricorrenza strutturale non cade però nel pericolo di una monotona ripetitività in quanto ogni unità si arricchisce di singoli elementi determinanti che variano lo schema originario. Le abitazioni presentano la zona a piano terra, adibita quasi sempre a deposito, collegata ai piani superiori mediante una scala molto ripida che,interna o esterna, pubblica o privata, costituisce spesso connessione dei singoli elementi formanti l'unità stessa. L'abitazione quindi si basa generalmente sulla sovrapposizione degli ambienti che vanno dalla Cisterna (interrata o seminterrata) al lastrico solare quasi sempre coperto da un piano superiore o da altri terrazzi. Oltre alla Marina di Sancio Cattolico e alla Corricella anche Terra Murata mostra forme e tipi edilizi in cui sono ricorrenti caratteri di omogenità fisica e spaziale. Alla Marina Grande le abitazioni che fanno da quinta al costone tufaceo, sul quale si erge il Castello e la Terra Murata, pur seguendo una organizzazione strutturale e funzionale elementare, fanno altresì riferimento ad un modello che denuncia una maggiore influenza cittadina. da "le coste in Campania"-" Ersilia Carelli" architettura/documenti 11 (1992) .

da "le coste in Campania"-" Ersilia Carelli" architettura/documenti 11 (1992)

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Buon soggiorno a Procida.

procida a passi

Beta fino a che tutto non sarà completato

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